Voli di rondine (il cerchio magico)
Vivremmo certo bene come rondini,
tra le piume calde e i soffici
orizzonti, nei tepori
del ritorno a casa ovunque
un po’ di Sole ci incoraggi
a fare un giro. Toccando terra
appena il necessario, ché le zampe
troppo brevi danno voglia
di volare e dopo un nido
per le nostre uova d’oro
come i sogni dei bambini.
Ma in queste mani è capitato
di cadere, di svegliarsi. Nelle carni
strette e dure che talvolta
stanno sole come lontre; oppure
in mezzo a pigre mandrie,
tra le mangiatoie, appese a qualche
gancio in un macello. Volano
insieme invece le rondini,
sempre nei canti di primavera.
Sanno trovare la strada nei venti
e anche il momento per perdersi in cerchio
soltanto a sentire la voce tua
d’ali, di miele, d’ortica, di sale.
Schizzi di luce
Slittano sul fondo sdrucciolevole
dei nervi, dei sospiri che ci svegliano
soltanto quando è tardi, i desideri
piccoli che aveva un tempo il mondo:
maglie più pesanti con il freddo,
vedere il mare almeno un giorno l’anno,
le mani che bastavano per strade
che sbucano tra i campi, per case
nuove da tirare su a cambiali
fatte al Sole di calce e di mattoni;
per darti una carezza per la sera,
quando pare anche la Luna un sogno
breve arrampicato in mezzo al cielo
e non importa se ci sono ancora
stelle tra i nostri buchi neri, restano
schizzi di luce attorno ai pensieri.
Foglie di magnolia
La stessa consistenza delle foglie
della pianta di magnolia qui di fronte,
per raccogliere anche l’ultimo
spiraglio d’ogni sole; che si fanno
attraversare - quasi come niente
fosse - dalle piogge, il gelo, i venti,
da pattuglie di formiche e qualche
afide invadente senza battere
mai ciglio; che dimenticano il tempo
e non ne chiedono mai in cambio, se
persino quando cadono volteggiano
nell’aria e se ne restano sicure
a consumarsi nella terra, oppure
in cumuletti sparsi nel giardino
da bruciare, per inebriare
i fuochi e di un profumo l’universo
che ci scivola vicino.
In coda (La vita di ogni regola)
Sto bene con gli estranei,
perché non sanno il gioco e quanto è dura
la vita di ogni regola.
Con chi, se un po’ curioso, potrà sempre
immaginarmi un po’
più buono, in chissà quale suo collage
di vuoti e proiezioni.
E poi con te, quando compari come
un lampo tra le nuvole
più spesse a fare chiari anche i minuscoli
dettagli sparsi in coda
a ogni mio sbaglio, in tutti i tuoi sbadigli.
Con quelli che si allenano
a sbocciare, persino a tramontare
senza intoppi; coi gatti
che vedono anche al buio quando serve.