Dove nasce lo scirocco
Da dove arriva il vento, vieni,
piegando le mie mani e le ginocchia
quando bruciano alle stanche
solitudini, ai pigri desideri.
E passi come pure il vento passa,
lasciando in terra i resti di altri
giorni che ho vissuto nell’attesa
che arrivassi. Con questa voglia antica
di seguirti e non fermarti,
ritrovarci dove nasce lo scirocco.
Ballata degli steli gelati
Si stringe più in fondo l’anima
a volte, che quasi nessuno
riesce a vederla, mentre la pioggia
mischiata alle sabbie pare
una palpebra stesa sul giorno.
Capita spesso di primavera
di avere a mente ogni stelo gelato
quando il timore di non essere
fermi non ci legava alla terra
straniera e nulla, nessuno
restava immutato. Ma ora
che mancano intorno i respiri,
quasi corressero buie le lune
forse potremmo riuscire a nasconderci,
per un momento ingannare
anche il vento. Se dopo è perderci
senza più un fiato, senza un lamento.
Detto così (e così)
Spieghiamo con fatica, un po’ a noi stessi
e un po’ anche agli altri, quel che si potrebbe
davvero rivelare se riuscissimo,
soltanto per un poco, a condividere
l’abisso che separa le parole
dal silenzio; da quello che rimane
senza un suono appiccicato
contro; senza un segno che delimiti
concetti, soluzioni senza senso
qualche volta, perché ogni incastro stride.
Cerchiamo e non sappiamo ritrovare
la strada che riporta verso casa,
laddove si rimescola in eterno
la vita che ci unisce a questa terra.