Subito dopo il comizio,
una donna del popolo
mi vide pieno di rose,
le ferite. E di sudore,
sudore della lotta, lacrime
che, invece di cadermi
dagli occhi, cadono dal corpo.
Le peggiori, perché
lacrime solo fisiche.
Proprie della materia
in ciò ch’essa possiede
di tragico e di folto.
Una donna del popolo
vedendomi così, volle asciugarmi
il viso, ma fece di più.
Colse le mie rose, ma fece
di più.
Colse il mio stesso viso.
Un viso che, in fin dei conti,
non è neppure mio, l’ho ricevuto
in dono quand’ero futuro.
Non oggi, che sono costretto
a dire: presente, nel momento
dell’identificazione.
Cassiano Ricardo ( da A face perdida, traduzione di Ruggero Jacobbi)